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Lussazioni e deficit osseo glenoideo, qual’è il valore limite?

Fattori che influenzano il rischio di recidiva

In caso di lussazioni della spalla, un parametro fondamentale da prendere in considerazione per scegliere il tipo di intervento piu’ adatto e’ il deficit osseo.

Tra i primi interventi effettuati al ritorno dalla mia esperienza formativa e lavorativa in Francia, voglio citare quello praticato ad un giovane ventenne, giocatore di basket. Si è trattato della riparazione della parte ossea anteroinferiore della glena, finalizzato a stabilizzare la spalla e ad ridurre il rischio di lussazioni recidive. Un intervento chiamato Latarjet.

Il mio giovane paziente presentava una spalla instabile, già lussata numerose volte e con un deficit osseo, cioè una perdita ossea, del 19% del margine anteriore della glena della scapola, che e’ la superficie ossea e cartilaginea con cui si articola l’omero.

 Tra i pazienti affetti da instabilità anteroinferiore ricorrente di spalla, solo il 10% si presenta con una normale architettura della glena. Al contrario il 50% ha una piccola frattura nella parte anteroinferiore e ben il 40% risulta avere un certo grado di erosione ossea nella parte della glena fondamentale per mantenere la stabilità della spalla.

Fino a qualche tempo fa si sarebbe ricorsi all’intervento di Latarjet solo in presenza di un deficit osseo glenoideo superiore al 20/25%. Fino a questo limite ci si limitava ad una riparazione dei soli tessuti molli.

Un importante studio, effettuato su 169 pazienti di età media di 23 anni e seguiti per circa 29 mesi dall’intervento, ha individuato come limite critico un deficit glenoideo del 17.3%, mettendo in discussione quanto precedentemente considerato “accettabile”.

Secondo questa ricerca, nel gruppo di pazienti che presentava un deficit osseo inferiore a 17.3% la percentuale di lussazioni recidive è stato del 2.2% e quella di coloro che hanno manifestato una sensazione soggettiva di instabilità, senza nuove lussazioni, solo il 1.5 %.

Per contro nel gruppo di pazienti con deficit osseo glenoideo superiore a 17.3%, ben il 28.6% ha avuto lussazioni recidive e un ulteriore 14.3 % sensazione di instabilità soggettiva.

Tuttavia il deficit osseo glenoideo (ed omerale) non deve essere l’unico parametro per scegliere un tipo di riparazione piuttosto che un altro. Altri fattori come l’eta’, il tipo di attivita’ sportiva, il livello a cui questa attivita’ viene praticata e la lassita’ articolare del paziente possono influenzare notevolmente il rischio di fallimento di una riparazione dei soli tessuti molli. Per questo motivo, in presenza di questi fattori, un intervento finalizzato al ripristino del deficit osseo puo’ essere consigliabile anche a valori inferiori di deficit osseo.

Nel caso del giovane cestista una riparazione delle sole parti molli, come capsula, legamenti e labbro cartilagineo (cercine), poteva compromettere seriamente il risultato dell’intervento a causa di un rischio di recidiva sicuramente molto piu’ elevato.

Il mio paziente, ansioso di riprendere senza ulteriori patemi la sua vita e la sua attività sportiva se ne è rapidamente convinto e, almeno per ora, e’ molto contento della scelta che abbiamo preso.

Fonte:

Shin SJ et al. Critical Value of Anterior Glenoid Bone Loss That Leads to Recurrent Glenohumeral Instability After Arthroscopic Bankart Repair. Am J Sports Med. 2017 Jul.

5 thoughts on “Lussazioni e deficit osseo glenoideo, qual’è il valore limite?”

  1. Salve dott. Guarrella.. Mio figlio tra poco 20enne…2 episodi lussativi… Erosione glenoideo 12.50…hill sachs 14 mm per 8mm profondità… Lesione con avulsione cercine glenoideo… Che farebbe latarjet o stabilizzazione artroscopia? Grazie

    1. Buongiorno, una stabilizzazione artroscopica standard mi sembrerebbe un po’ troppo rischiosa e credo che sarebbe insufficiente. Valuterei oltre alla Latarjet la possibilità’ di eseguire una artroscopia con innesto osseo (Bone Block). Se lo desidera mi scriva una email a info@vincenzoguarrella.it per programmare una visita per valutare le possibilità’.

  2. grazie dottore della risposta ricevuta ahime molto in ritardo…e altrettanto in ritardo leggo la sua risposta…ahime a mio figlio e’ stata consigliata ed effettuata stabilizzazione artroscopica dei soli tessuti molli…adeso sta bene ed ha recuperato tono trofismo ,articolarita, e propriocettivita…il problema che e’ un agonista calciatore…che dio ce la mandi buona

  3. Buongiorno Dott. Guarrella,
    Ho 40 anni e soffro di instabilità di spalla bilaterale (lussazione recidiva su entrambe le spalle ) . Gli esami effettuati (TC + RM) nel 2019 hanno indicato la presenza di una lesione Hill Sachs e di una bankart ossea su entrambe le spalle, con un erosione glenoidea del 15% sulla destra e del 25% sulla sinistra. Le lesioni hill sachs sono entrambe di tipo off track. Per la spalla destra l’indicazione era stata di un intervento di stabilizzazione in artroscopia. Nel mese scorso ho avuto un nuovo evento di lussazione della spalla destra poi rientrato ma ho paura che questo possa aver inficiato sulla soluzione chirurgica in artroscopia che mi era stata prospettata. Quali potrebbero essere le eventuali alternative, latarjet open (o artroscopica) o altre metodologie?

    1. bisognerebbe valutare bene il suo caso visitandola e vedendo le immagini ma in generale direi che la latarjet sarebbe l’opzione piu’ indicata

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